Attualità

I vescovi bocciano la legge contro l’omofobia

Oggi la  CEI, la confederazione episcopale italiana,  ha diffuso una nota riguardo la legge contro l’omotransfobia che dovrebbe arrivare alla Camera nel mese di luglio.Secondo quanto riportato dal messaggio dei vescovi, le discriminazioni di ogni tipo sono condannabili, comprese quelle derivate dall’orientamento sessuale e quindi non sarebbe necessaria una legge ad hoc vs l’omofobia.

Le discriminazioni – comprese quelle basate sull’orientamento sessuale – costituiscono una violazione della dignità umana, che – in quanto tale – deve essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni. Trattamenti pregiudizievoli, minacce, aggressioni, lesioni, atti di bullismo, stalking… sono altrettante forme di attentato alla sacralità della vita umana e vanno perciò contrastate senza mezzi termini. 

Spiega la nota che ci sono già delle leggi che puniscono questo reato, e non serve di conseguenza un nuovo testo.

Un esame obiettivo delle disposizioni a tutela della persona, contenute nell’ordinamento giuridico del nostro Paese, fa concludere che esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio.

Continua parlando di derive liberticide, in cui non si potrà dire che una famiglia deve essere composta da una donna e un uomo.

 

Non solo non si riscontra alcun vuoto normativo, ma nemmeno lacune che giustifichino l’urgenza di nuove disposizioni. Anzi, un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide, per cui – più che sanzionare la discriminazione – si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione, come insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte.

L’Italia giova ricordarlo è agli ultimi posti dei ranking europei per i diritti delle persone lgbt+ e sopratutto negli ultimi tempi i casi di omofobia verbale  e fisica sono aumentati.

 

La nota della CEI ha generato come prevedibile numerose reazioni

Una prima dichiarazione arriva dalla 5s Francesca Businarolo, Presidente della commissione Giustizia della Camera

Sono molto sorpresa dalla reazione dei vescovi contro la legge sull’omotransfobia che stiamo discutendo in commissione. Affermare, come fanno i vescovi italiani, che esistono già adeguati presidi per contrastare questo fenomeno significa non voler prendere atto di una dura realtà di discriminazione nei confronti della quale noi sentiamo la responsabilità politica ed etica di intervenire.

Critiche anche da parte di Alessandro Zan, relatore della proposta di legge:

Sorprendono le critiche della Presidenza Cei alla legge contro l’omotransfobia, il cui testo unificato ancora non è stato depositato e su cui stiamo ancora lavorando. Lo ripeto per l’ennesima volta a scanso di fraintendimenti: NON verrà esteso all’orientamento sessuale e all’identità di genere il reato di “propaganda di idee”come oggi è previsto dall’art. 604 bis del codice penale per l’odio etnico e razziale.

Dunque nessuna limitazione della libertà di espressione o censura o bavaglio come ho sentito dire in questi giorni a sproposito.  Il testo base contro l’omotransfobia che tra pochi giorni verrà adottato in Commissione Giustizia della Camera interviene sui reati di istigazione a commettere atti discriminatori o violenti e sul compimento di quei medesimi atti per condotte motivate dal genere, dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. E estende ai reati comuni commessi per le stesse ragioni l’aggravante prevista dall’articolo 604-ter. Nulla di più, ma neanche nulla di meno.

Stiamo parlando infatti di vittime vulnerabili e che proprio per questo necessitano di una tutela rafforzata. Stiamo parlando di storie di ragazzi che vengono picchiati per strada solo perché si tengono per mano o che vengono aggrediti, bullizzati e uccisi solo per il loro orientamento sessuale o la propria identità di genere. Non si tratta dunque di una legge contro la libertà di opinione, ma di una legge che protegge la dignità delle persone. La mancanza di una legge contro l’omotransfobia in Italia ci colloca agli ultimi posti in Europa per accettazione sociale delle persone lgbt+. Questo stato delle cose non è più accettabile per un paese civile.

Il faro delle nostre riflessioni sono le parole del presidente Mattarella secondo cui ogni discriminazione motivata dall’orientamento sessuale oltre a ledere i diritti umani, viola il principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione. Non c’è più tempo. ( gay.it)

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