“Se dico a una persona ‘sei proprio una finocchia persa’, che cosa c’è che non va?”, si chiede Mauro Coruzzi, in una lunga intervista rilasciata a La Verità. Facciamo un passo indietro. La proposta di legge in esame in Commissione Giustizia alla Camera modifica due articoli del codice penale in materia di violenza o discriminazione. In pratica, vorrebbe ampliare due leggi già esistenti, Mancino e Reale, che puniscono i reati e i discorsi d’odio per motivi di razza, etnia o religione. Se la nuova legge venisse approvata, diventerebbe punibile anche la discriminazione per motivi di orientamento sessuale o di identità di genere. “Mi annoia l’idea di dover limitare ancora una volta l’ironia, il linguaggio non convenzionale”, spiega Platinette, certo che non ci sia alcun bisogno di una legge specifica.
Tempo record, le dichiarazioni di Platinette fanno esplodere un’accesa polemica su Twitter, che nasce da una parte della comunità LGBT. Nello specifico si fa sentire Cathy La Torre, avvocato e attivista per i diritti LGBT. Si occupa di diritto antidiscriminatorio, di orientamento sessuale e di identità di genere. In passato vicepresidente del Movimento Identità Transessuale e fondatrice di Gaylex.it, una rete di avvocati e attivisti che lottano contro l’omofobia, l’attivista siciliana è stata per un periodo consigliera comunale a Bologna. In vista delle elezioni comunali 2021, è in corsa per la nomina a sindaco del capoluogo:
Platinette dice che la legge contro l’omofobia è una “put***ta colossale”. Bella la vita di chi vive nel suo agio dorato e certe discriminazioni non lo toccano da vicino. Questo egoismo fa proprio schifo.
Insomma la sua sarebbe una condizione di agio che lo tutela dai problemi “reali”, della gente “comune”. Da personaggio pubblico, la discriminazione non lo toccherebbe da vicino. Altri attivisti rispondendo ai commenti definiscono il conduttore un personaggio “venduto”, “privilegiato”, o ancora “mediocre e volgare”. Ma la posizione di Platinette è chiara, nella sua società ideale non devono esserci categorie né corporazioni:
Ho visto molte coppie omosessuali sacrificare il loro universo fatto di differenze quasi ne avessero paura, per una voglia di uniformità, per provare un senso di appartenenza. Io sono per la singolarità, vorrei una legge per l’individuo e non ho alcun interesse a formalizzare una famiglia arcobaleno.
L’occasione è quella di una dedica speciale al maestro scomparso Ennio Morricone. Poi però, nel corso di un lungo video che pubblica sul suo profilo Instagram, Mauro Coruzzi ne approfitta per ribattere sulla questione delle polemiche sorte in seguito alla sua intervista. Non una smentita anzi, il conduttore ribadisce la sua posizione sulle unioni civili, ma specifica che il quotidiano avrebbe riportato il suo discorso con parole molto forti:
Vorrei affrontare un argomento relativo alle tante polemiche da cui oggi sono stato investito, relativamente ad una mia intervista rilasciata al quotidiano ‘La Verità’, dove ho espresso la mia opinione, ovviamente in via del tutto personale, sulle unioni civili. Il o la titolista del giornale ha scritto: ‘Unioni gay, tanto rumore per nulla. Platinette: non sopporto il vittimismo Lgbt, il ddl contro l’omofobia non serve’. Sono parole forti, ma hanno un fondo di verità. Se bisogna spiegare tutte le volte un’opinione non conforme buon dire che l’esercizio della democrazia ha un senso, ma è anche vero che praticarlo tutte le volte diventa difficile.
D’altronde non è la prima volta che Platinette si espone in pubblico sulle tematiche LGBT. Già in passato, ospite del programma “Io e Te”, aveva confessato a Pierluigi Diaco di essere contrario alle unioni civili e alla questione della stepchild adoption. Nell’intervista a La Verità, definisce il matrimonio tra omosessuali non altro che un cavillo burocratico. Questo sarebbe il motivo della poca adesione delle unioni civili in Italia:
Che bisogno hanno del matrimonio, quando i rapporti omosessuali sono poliamorosi? […] Nelle coppie dello stesso sesso che si sono sposate, e ne conosco tante, non vedo l’esigenza di diventare genitori. Sembra più un mantra, implacabile, solo delle persone famose e benestanti.
Sulla questione dell’utero in affito poi, non lascia spazio a dubbi: “È una violenza profonda. Ciò che voglio, lo vado a chiedere a una donna pagandola. Orribile”.
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