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Legge contro l’omotransfobia, in Aula il 20 Ottobre

La pdl Zan contro l’omotransfobia e la misoginia sbarca in aula il 20 ottobre. Lo scopo è sfruttare la finestra libera prima dell’inizio della sezione di bilancio (quando l’attività del Parlamento si concentra in via esclusiva sulla manovra) e puntare a un’approvazione rapida delle legge che altrimenti rischia di rimanere in standby.
Ma c’è un altro intoppo che ostacola un iter rapido della legge. Le opposizioni di centrodestra – Lega e FdI – hanno chiesto per il provvedimento le pregiudiziali di costituzionalità, un tentativo di bloccare la legge dichiarandola da subito incostituzionale. Al punto che Alessandro Zan, deputato del Pd e promotore della pdl, rivolge loro un appello: “Confido fino all’ultimo momento che vengano ritirate. La stessa Giorgia Meloni dopo i fatti di Caivano(l’omicidio di Maria Paola Gaglione per mano del fratello, ndr) ha auspicato che lo Stato intervenga contro questi tipi di violenze. Io le ho risposto: ‘Concordo e dunque sia coerente, ritiri le pregiudiziali di costituzionalità, così come le centinaia di emendamenti ostruzionistici’. I fatti salvano le vite non le parole”.

In Italia una legge contro l’omofobia è attesa da oltre 30 anni.
Il ddl Zan è stato approvato il 29 luglio 2020 in commissione Giustizia alla Camera.

Il 3 agosto è iniziata la discussione generale in aula poi interrotta dalla pausa estiva. Come già detto, Lega e Fdi hanno chiesto la cosiddetta “eccezione di costituzionalità”. Questo genere di proposte “si votano prima degli emendamenti – spiega ancora Zan – perché dall’esito del voto dipende il seguito della discussione della legge stessa”. Le opposizioni hanno anche presentato circa 800 emendamenti.

Il 20 ottobre si riparte in aula proprio dal voto sulle pregiudiziali, che potrebbe essere anche segreto. Lega e Fdi potrebbero richiedere il voto segreto anche sugli emendamenti.

La pdl da un lato estende le fattispecie previste dagli articoli 604 bis e ter del codice penale (legge Reale-Mancino contro i reati d’odio verso razza, etnia, nazionalità e religione) ai crimini legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Dall’altro istituisce e organizza l’attività di centri antidiscriminazione e case rifugio per accogliere e proteggere le vittime di violenze e discriminazioni omotransfobiche. ( da rep.it)

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